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Essiccazione

CORSO DI BOTANICA SISTEMATICA FORESTALE



ISTRUZIONI PER LA RACCOLTA E LA PREPARAZIONE DELL’ERBARIO


Essiccazione


Le piante raccolte vengono essiccate tra due cuscinetti di carta, sotto pressione. I cuscinetti possono venir preparati ripiegando a metà un giornale quotidiano, in modo da ottenere pieghi dello spessore di qualche millimetro e di circa 28 cm x 40 cm di superficie. I giornali quotidiani hanno il vantaggio di avere tutti o quasi le medesime dimensioni; evitare i settimanali illustrati ed i “rotocalchi”, che sono stampati su carta impermeabile (la carta lucida), che secca molto male. Oltre che con i giornali (il metodo più semplice ed economico), possono venir usati cuscinetti di carta assorbente, sempre che abbiano le predette dimensioni.
Rientrando da una escursione, durante la quale sono state raccolte piante, bisogna mettersi subito a prepararle per la disseccazione. Esse vengono estratte con grande cautela dal vascolo oppure dalla pressa o dal sacchetto di polietilene, e quindi distese, in posizione per quanto possibile naturale, su un cuscinetto, magari a mezzo di una pinzetta; particolare cura va rivolta al fiore che deve porsi in maniera da essere studiabile (quindi messo di profilo, oppure di faccia con i petali allargati a stella). Piante che fossero più grandi del cuscinetto vengono tagliate (forbici o temperino, non strappare!) in singoli pezzi, oppure ripiegate (prima di piegare i fusti, schiacciarli sotto un’unghia, in modo da rompere i tessuti meccanici, altrimenti si possono spezzare). Evitare accuratamente che le parti delle piante si ricoprano a vicenda, perché questo potrebbe portarle a marcire.
Quando un esemplare è disteso sul cuscinetto, lo si ricopre con un secondo cuscinetto, sul quale viene disteso un secondo esemplare, e cosi via, finché tutti gli esemplari raccolti sono alternati a cuscinetti, in modo da formare un pacco: questo pacco viene chiuso fra due assicelle di legno oppure fra due robusti cartoni, e sottoposto alla massima pressione possibile (legandolo con due cinghie tese al massimo, oppure accumulandovi sopra pietre, mattoni, molti libri pesanti, etc. ).
Si raccomanda di comprimere al massimo le piante, perché da questo dipende in gran parte il successo della preparazione. Le piante seccate sotto debole pressione (1 - 2 kg) diventano fragili, le loro foglie si arricciano e sono friabili, così che in pochi mesi tutto si sbriciola; le piante seccate sotto alte pressioni (50 – 100 kg) possono invece conservarsi inalterate per secoli.
Ogni giorno i pacchi in essiccazione devono venir aperti e scorsi per controllare se l’essiccazione procede bene; le piante contenenti poca umidità, come le graminacee, le ciperacee, le giuncacee e le ericacee seccano generalmente in uno - due giorni, e dopo questo periodo possono venir messe (sempre sotto pressione) fra due normali fogli di carta. Le piante più ricche in umidità, seccano in circa 1 - 2 settimane (la maggioranza delle dicotiledoni), durante le quali sarà necessario cambiare i cuscinetti ogni 1 - 2 giorni, in modo che la pianta si trovi sempre tra carta secca. I cuscinetti umidi vengono esposti al sole per una o due ore su ciascuna faccia, e possono quindi venire usati un’altra volta (oppure possono venire seccati stirandoli con un ferro ben caldo).
Quando le piante sono perfettamente seccate, esse diventano del tutto rigide, anche nelle loro parti molli (come le foglie); a questo punto esse possono venire tolte dalla pressa e messe provvisoriamente tra fogli di carta da giornale, sotto debole pressione.
Le piante che ammuffiscono oppure anneriscono divenendo flaccide vanno gettate. Le presse e la carta per essiccare devono essere conservate in locali asciutti e se possibile esposte al sole; nei periodi di pioggia insistente si cambiano i cuscinetti con maggiore frequenza.
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